sabato 13 gennaio 2018

Sintesi del blog

Giunti alla fine di questo viaggio, ci si può rendere conto di aver esplorato tutti i segreti della neve artificiale, un argomento di cui certamente non tutti conoscono i più profondi dettagli.

Partendo dalle basi logiche legate a questa particolare sostanza, è stata espressa una definizione di cos'è realmente la neve artificiale e sono state analizzate le tematiche ad essa più vicine mediante una mappa concettuale creata appositamente e una serie di articoli che trattano della suddetta "cosa artificiale", a cui è stato poi aggiunto un glossario con i termini più comuni tradotti in varie lingue.

https://www.shutterstock.com/video/search/artificial--snow/

La prima parte di questo percorso è stata caratterizzata anche da una trattazione tecnico-scientifica sul tema, evidenziando gli elementi che costituiscono la neve artificiale e cercando di comprendere in che modo la cosa artificiale sostituisce l'alter ego naturale in forme e funzioni.

Inoltre, nonostante ci sia un'evidente carenza di materiale a riguardo, si è cercato di descrivere la cosa artificiale anche da un punto di vista più narrativo, approfondendo la parte musicale, cinematografica e letteraria della neve artificiale ed entrando in contatto con un lato dell'"oggetto" che sovente viene trascurato, soprattutto in ambito scientifico.

Ritornando ad un'analisi più tecnica, sono stati analizzati i grafici, le statistiche e le grandezze dell'elemento artificiale, con una particolare attenzione a quali sono gli utilizzatori, i rischi, soprattutto ambientali, legati al tema e quali sono le aziende che producono neve artificiale e infine le tecniche di produzione utilizzate da queste ultime.

https://costadov07.wordpress.com/2012/07/11/snow-machine-2/

La parte finale della strada che ha portato alla "scoperta" della neve artificiale è stata caratterizzata da una digressione storico-geografica, partendo dai passaggi che hanno portato alla sua invenzione e al suo sviluppo e arrivando a descrivere quali sono oggi i luoghi legati all'argomento.

Infine è stato stilato un ABC illustrato della neve artificiale in cui si è tenuto conto di fattori non solo scientifici, tecnici e visivi, ma anche narrativi, simbolici, storici, geografici e psicologici legati all'argomento della neve artificiale, proprio come predica Maurizio Vitta in Le voci delle cose.

L'insegnamento appreso durante questo percorso, infatti, è proprio quello di non fermarsi all'apparenza delle cose o ad una semplice analisi scientifica, ma di provare a spingersi oltre, ricercando le storie delle cose, i loro segreti e le loro connessioni, al fine di scoprire quel lato del mondo che a prima vista potrebbe risultare nascosto.

https://qz.com/972621/to-save-its-famous-morteratsch-glacier-switzerland-is-testing-blowing-artificial-snow-to-prevent-glacier-melt/


giovedì 11 gennaio 2018

Chi utilizza la neve artificiale?

Considerando la distinzione effettuata in questo precedente post, troviamo due categorie di utilizzatori della neve artificiale.
Se con il termine "neve artificiale" intendiamo la sostanza emessa dai cannoni sparaneve sugli impianti sciistici allo scopo di favorire il turismo e gli sport invernali, allora possiamo affermare che i suoi utilizzatori sono proprio i turisti che sfruttano la neve sparata artificialmente dai cannoni impiantati sulle piste da sci per godersi le loro vacanze invernali all'insegna di sci, snowboard e slittini.

Sciatori principianti su pista da sci

Se invece ci riferiamo alla "snow spray", cioè alla neve in polvere contenuta in apposite bombolette che serve per abbellire le decorazioni natalizie, allora possiamo dire che essa viene utilizzata soprattutto dai bambini che, con l'aiuto dei genitori, usano la snow spray per dare un effetto più "natalizio" ad alberi e palle di Natale e ad altre decorazioni simili.

Decorazione di un ramo con snow spray

Inoltre, spesso la snow spray è utilizzata da artisti, i quali usano queste bombolette per compiere vere e proprie opere d'arte, come si può vedere nell'immagine seguente:

https://www.boredpanda.com/i-created-this-from-snow-spray/

Vincent Schaefer e l'invenzione della neve artificiale

Il 13 novembre del 1946, sul Monte Greylock, Massachussets, cadde la prima neve artificiale della storia ad opera di Vincent Schaefer, un chimico e meteorologo americano.
Vediamo nel dettaglio i passaggi che hanno portato Schaefer a questa rivoluzionaria invenzione.

Nel 1932 Schaefer era un naturalista che era stato costretto a lasciare il liceo per provvedere ai bisogni della famiglia, senza perdere la sua passione per la montagna e la neve che gli aveva permesso di fondare una rivista, un corso di scienze naturali per adulti e un gruppo di scalatori. Queste attività gli permisero di conoscere il neo Premio Nobel per la Chimica Irving Langmuir, che lavorava per i laboratori di ricerca della General Electric, il quale, colpito dalle conoscenze di Schaefer, lo invitò ad unirsi al suo team di ricerca.


https://en.wikipedia.org/wiki/Vincent_Schaefer


Nel 1940, grazie ai nuovi mezzi messi a disposizione da Langmuir, Schaefer riuscì a individuare i primi cristalli di neve sintetici utilizzando un piccolo rivestimento plastico. A causa dell'entrata in guerra degli Stati Uniti, Vincent fu costretto ad abbandonare temporaneamente i fiocchi sintetici per concentrarsi sullo studio di ghiaccio e nubi, ma fu proprio ciò che gli permise di arrivare alla scoperta della neve artificiale. Infatti, mentre stava cercando di creare una nuvola artificiale all'interno di una camera refrigerata, riuscì a riprodurre casualmente il meccanismo di formazione dei fiocchi di neve naturali raffreddando delle nubi con pellet di ghiaccio secco.

Il 13 novembre 1946, quindi, Schaefer, sorvolò a bordo di un aeroplano il Monte Greylock, seminando le nuvole con cristalli di ghiaccio secco super raffreddato, creando i primi fiocchi di neve artificiale e aprendo la strada per lo sviluppo futuro della materia.

I luoghi

Oggigiorno la neve artificiale è utilizzata praticamente in tutti e cinque i continenti, seppur in quantità diverse. Ogni quattro anni, tuttavia, si verifica un evento molto importante nel mondo, che quasi sempre richiede la creazione di ingenti quantità di neve artificiale: le Olimpiadi Invernali.
L'ultima edizione di questo evento, il più importante nel panorama degli sport invernali, si è tenuta a Sochi, in Russia. Diversamente da quanto potrebbe sembrare a prima vista, nonostante si trovi in Russia, uno stato proverbialmente molto freddo, la temperatura media di Sochi in inverno è di circa 6°C; perciò i tecnici che normalmente si occupano di innevare gli impianti olimpici hanno dovuto compiere uno sforzo in più rispetto al solito, arrivando a produrre una quantità di neve tale da poter ricoprire un equivalente di 500 campi da football americano.
Sono stati installati più di 400 cannoni sparaneve che hanno utilizzato più di 850 milioni di litri d'acqua per produrre una quantità di neve sufficiente a garantire il corretto svolgimento dei giochi olimpici per la loro intera durata, cioè per circa due settimane.
https://www.ausport.gov.au/news/ais_news/story_562768_australias_biggest_winter_team_ready_for_sochi

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